lunedì 13 aprile 2015

Una prece per un frocio: Camillo Langone e l'arte del disgusto.

Nei primissimi anni '80 (e per un buon decennio) Reggio Emilia era una capitale della vita notturna. Tra le mille discoteche di ogni sorta e le mille serate che animavano le notti reggiane ve n'era una avantissima, che si svolgeva, se non ricordo male, il martedì sera, in una discoteca storica di via Berta chiamata "Number One" (credo esista ancora). La serata si chiamava "Mexx" ed era, come si diceva al tempi, una serata "trasgressiva". Oggi si direbbe semplicemente "gay". Tra i frequantatori di quella serata c'era un giovane (ma già inguardabile oltre che infrequantabile) Camillo Langone (nella foto), oggi omofobo e misogino rabbioso e bavoso (quello lo era già allora). Il buon Camillo (si fa per dire) era famoso al tempo per provarci con tutti e, in particolare, è ricordato per aver elargito un bacio disgustoso (la definizione è dell'interessato) ad un mio caro amico, che ancora oggi dopo più trent'anni ricorda con ribrezzo quell'esperienza giovanile. Camillo, poi, lo ricordiamo tutti nella sua fase masochista, quando era solito infliggersi autentiche ferite e tagli ed ostentarle in pubblico. Da sempre razzista (in particolare contro i "negri", come diceva), divenne portavoce dell'allora papaverone DC Pierluigi Castagnetti, che non credo fosse al corrente dei deprecabili gusti sessuali del Langone né del suo amore per lame e lamette né tantomeno del suo odio verso donne e "negri". Ora, oggi, Langone si erge come guardiano dell'orotodossia cattolica e dei valori della famiglia ("le donne non dovrebbero leggere e stare a casa a far figli"), scagliandosi furiosamente contro gay e lesbiche... Io lo capisco. Non dev'essere stato facile convivere con quella faccia mostruosa e quel corpo deforme. Era disgustoso già trent'anni fa e col tempo non poteva che peggiorare. Ed era già invaso da quel verme di odio, rancore, livore, invidia e rabbia che, come sul giovane Anakin Skywalker (che però era bello e buono all'inizio), lo hanno trasformato nel mostro d'oggi. Ricordate: dentro ogni omofobo, da sempre (la storia trabocca di esempi) cova sempre una checca repressa. Sempre. Nel caso di Langone è semplice da capire: con quella faccia e quelle membra chi avrebbe mai avuto lo stomaco d'incularselo ( = avere in nota)? Un gay zoofilo, forse, ma è una categoria rara e poi nemmeno come animale (un gibbo? un maiale mostruoso? un lumacone con le zamnpe? un lombricone coi denti?) sarebbe stato "inculabile". Provate voi a svegliarvi ogni mattina con quella faccia. E non poter manifestare i propri sentimenti né amare qualcuno perché tutti ti fuggono al primo sguardo. Povero Camillo! Dobbiamo avere pietà di lui perché la sua è una reazione comprensibile ed anzi umana. Peccato che l'unica cosa d'"inculabile" che oggi ha è il suo male di vivere. Una prece.